Il nostro motto è #BUONOCOMEUNAVOLTA che identifica la passione e cura nei prodotti e negli ingredienti utilizzati.

Intervista al titolare Riccardo Zerbetto:

Il panificio è stato fondato nel 1978 da Giancarlo Zerbetto

Riccardo da quando hai iniziato a "frequentare" il panificio ?

"Subito dopo le scuole elementari ho iniziato a mettere le "mani in pasta" . Mi piaceva e soprattutto mi divertivo. Calcio e lavoro , sono sempre stati i miei interessi"

Era il primo forno ad avere aperto a Novate?

"Sicuramente uno dei primi"

Perchè continuare la produzione e rilevare l'attività ?

"Ho voluto portare avanti la tradizione di famiglia, l'impegno, lo sforzo e i sacrifici che sono stati fatti da mio padre. Nel tempo mi sono appassionato sempre di più a questo lavoro ed ho deciso che sarebbe stato quello della mia vita. Avevo paura di sacrificare troppo la mia vita privata. Fare il panettiere comporta diversi sacrifici, il lavoro di notte, il caldo davanti al forno d'estate, lavorare il sabato e nei festivi. Se avessi rinunciato, avrei avuto la possibilità di vivere una via più tradizionale, e invece ho deciso di portare avanti l'attività e ad oggi non sono pentito"

Cosa è cambiato nella produzione del pane dagli anni '80 ad oggi ?

"Il metodo è sempre quello dell'antico forno, non a caso il nostro motto è #buonocomeunavolta. Sono cambiati gli ingredienti e nel tempo siamo stati attenti a mantenere la qualità e incrementare la nostra varietà di offerta. Ad esempio il pane di segale, quello integrale, con le uvette, al mai, alla zucca e patate e tanti altri"

Cosa è per te il pane? Cosa rappresenta? Un lavoro, un alimento per sfamare?

"Non credo nessuno dei due. Forse questa distinzione, poteva essere fatta all'inizio del mio percorso. Oggi produrre pane è parte integrante di me. E quando le persone mi ringraziano perché trovano buoni i nostri prodotti, mi ripagano di tutte le fatiche"

Perchè ci sono diversi tipi di pane, cosa li distingue?

"Sicuramente seguono le richieste dei clienti, spesso alla ricerca di novità. Potrei produrre un pane definiamolo particolare, ma se le persone richiedono altro, non avrebbe senso, la sera avrei le ceste ancora piene. Parte del nostro lavoro è invece parlare, comunicare con le persone e capire i loro gusti, cosa cercano, cosa si aspettano dalla nostra produzione"